Riflessioni sul metano

Domenica, 22 Settembre 2013. di Giorgio Asuni Numero di letture: 2356

Riflessioni sul metano

Colgo questa occasione per dare una valutazione su questo dibattito interessante.. Intanto condivido il giudizio negativo che si dà sui progetti per l'autorizzazione alle trivellazioni finalizzate alla geotermia, ritengo questi piu' funzionali ad un business autorizzativo piuttosto che per marginare utili a seguito delle pochissime Kwattora che si produrrebbero con questa fonte energetica..pertanto non si violenta il territorio per questa ragione. Diverso è il ragionamento da fare sul metano.

E' bene essere chiari e conseguenti rispetto a questa fonte energetica. Tutti diciamo che quando si ragiona di energia dobbiamo pensare ad essa come ad una componente essenziale per la vita di tutti i giorni delle persone, delle attività produttive, manifatturiere e della qualità della vita. Bisogna pensarla sempre in ragione dell'impatto sull'ambiente che essa produce a seconda delle modalità usate per produrla e dell'equilibrio infrastrutturale necessario per distribuirla in rete.

E' innegabile il fatto che le fonti meno impattanti sono certamente le rinnovabili, mentre tutte le fonti fossili ( carbone e Gasolio in testa) hanno un forte impatto sul gas serra e bisogna investire in tecnologia in grado di diminuire gli scarichi gassosi in atmosfera.
Il metano ( anch'esso fonte fossile ) è certamente di questa famiglia la meno impattante sul piano ambientale, la meno costosa e quella maggiormente reperibile nei vari continenti.
La Sardegna è l'Unica Regione in Italia a non possedere il vantaggio di poter decidere di usarla e se usarla, perchè non ne abbiamo la disponibilità.

Questa è una delle ragioni, non la sola, per cui ogni attività energetica in Sardegna è gravata da un costo maggiorato di circa il 30% rispetto allo stivale italiano. Credo di poter dire che la disponibilità di questa fonte e la sua conquista sia stata sempre al centro dei dibattiti politici e dei programmi di Governo di tutti i partiti e delle loro coalizioni.

Credo sia pertanto un diritto dei sardi avere nelle loro disponibilità questa fonte energetica così come è nella disponibilità del resto degli italiani...un Governo nazionale che nega questa opportunità è un Governo che emargina un popolo.
Detto questo, ed essendo uno che si batte per avere questa fonte, ogni forma che ne permetta la disponibilità dovrebbe essere esplorata o non siamo coerenti quando affermiamo che si punta al minor impatto ambientale...o lo si fà per un ecologismo di maniera e non di piu'. Sono quindi per ragionare su questo tema con assoluto laicismo...non sono pertanto tra quelli che si schiera per il NO a tutto.

Il metano possiamo averlo con il GALSI, ma questo è un progetto che non andrà mai in porto perchè confligge con i grandi Players Internazionali proprietari del Gas ( ENI, GASPRON, ENEL) che hanno scelto altre soluzioni contro la Sardegna; un altro modo è quello di portarlo in forma liquida GNL e rigassificarlo o distribuirlo in forma liquida...ma anche questa modalità ha suscitato tante perplessità.

L'altro ancora è quello che esso sia presente nel sottosuolo sardo, le ricerche fatte dicono che ci siano delle ottime possibilità che esso sia presente. Bisogna appurare che questo sia vero e per fare questo bisognerebbe trivellare i punti sotto i quali le probabilità sono alte e una volta trovato tirarlo fuori. Personalmente sono contrario alla trivellazione se prima non si decide l'interesse generale.

Oggi esistono una legge regionale e nazionale che permettono al soggetto che avesse la concessione di essere anche proprietario dell'idrocarburo e quindi di commercializzarlo sulla base delle sue convenienze...prima di concedere l'autorizzazione alla trivellazione andrebbe emendata la legge e reso chiaro il vantaggio che ne deriverebbe all'economia complessiva dei sardi.

Quindi non un no al metano, ma un no ad un processo che vedesse i sardi esclusi dai suoi benefici...un esempio per farmi capire: In Venezuela il carburante è quasi gratis per i venezuelani la ragione sta nel fatto che il petrolio del suo sottosuolo è per legge di proprietà del popolo venezuelano, così deve essere per il metano che fosse presente nel sottosuolo dei sardi.

Commenti (2)

  • Pitzente

    Pitzente

    22 Settembre 2013 at 21:58 |
    "Questa è una delle ragioni, non la sola, per cui ogni attività energetica in Sardegna è gravata da un costo maggiorato di circa il 30% rispetto allo stivale italiano. " Questa affermazione pone dei quesiti:: a) quali sono le ragioni di mercato per cui diventa conveniente esportare il 10% della produzione energetica dell'isola se il costo energetico di produzione è superiore del 30% per mancanza del metano? b) perché il GPL prodotto in Sardegna viene venduto nel' Isola con un prezzo anche superiore al 50% rispetto alla penisola dove addirittura dovrebbe gravare il costo del trasporto?
  • Maria

    Maria

    25 Ottobre 2013 at 21:42 |
    Solo il metano? Perché non pretendere che anche il sole e il vento della Sardegna siano maggiormente a beneficio dei sardi, anzichè accontentarsi delle briciole.

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