Un mio amico racconta.
Viene male parlare di politica in questi giorni, nel fango e con i morti ancora vivi nella nostra vita, ed io non sono d'accordo che ogni volta che piove è colpa del governo ladro. Questi sono momenti in cui va rispettato il dolore e bisogna affrontare l'emergenza con fatti. Le polemiche dopo. Ma il tempo non ci aspetta, cammina inesorabile anche contro le nostre esigenze, che sempre vorrebbero averne un po' di più per far maturare condizioni e soluzioni.
E quindi bisogna anche affrontare le questioni sul tappeto. Col tatto dovuto a questo momento.
Sapendo di farmi imbestialire, un mio caro amico - con radici sarde - ogni tanto mi dice che secondo lui nei tempi antichi una nave al largo della Sardegna –allora disabitata - durante un viaggio, non si sa diretto dove, è naufragata non lontano dalla costa. Trasportava un carico di coglioni che sono riusciti a guadagnare la riva e da allora si sono insediati stabilmente nell'isola e si sono riprodotti.
Vale a poco che gli ricordi che tra quelli c'era anche suo padre ed ogni volta rischia di saltare un'amicizia che dura da quarant'anni e che ha superato momenti di difficoltà talvolta molto aspri, perché anche lui – da sardo strutturale – ha il suo caratterino.
Ma ogni volta che ci ritroviamo in situazioni come quella attuale, a verificare che a fronte di gigantesche opportunità non siamo capaci di realizzare le condizioni minime necessarie per poterle cogliere, confesso che sono fortemente tentato di dargli ragione.
Sabato pomeriggio ad Oristano si terrà un'assemblea del costituendo Polo Identitario Sardo: parteciperanno tutti i partiti ed associazioni che sono stati presenti nell'assemblea del 9. A questi si è aggiunta Fortza Paris. Sembra quasi sicuro, invece, che non parteciperà il PSd'Az e non si sa ancora se parteciperanno, tra gli altri, Rossomori, Sardegna libera, IRS, Partito dei Sardi.
Tutti questi partiti ed Associazioni sono caratterizzati, chi più chi meno, da una radice culturale di sinistra e tra di loro alcuni sono tentati di aderire alla coalizione di centrosinistra mentre altri puntano a correre in splendida solitudine cercando di proporsi come Partito Sardo di Sinistra.
Se questo si avvererà, alle prossime elezioni l'elettore sardo si troverà davanti, oltre le proposte di cds, cns e M5S (una o due liste non sappiamo ancora), almeno quattro schieramenti di ispirazione identitaria: il Polo Identitario, il Fronte Indipendentista,Sardegna Possibile, una ulteriore lista o coalizione che vorrebbe prefigurare il Partito Sardo di Sinistra.
In questo scenario i risultati più probabili, a mio parere, sono questi: aumenterà lo sconcerto della gente e conseguentemente l'astensionismo elettorale (che va letto in gran parte come un "andate tutti a cagare"), nessuna delle coalizioni di matrice identitaria e indipendentista vincerà le elezioni e nel migliore dei casi qualcuna riuscirà ad esprimere una pattuglia di consiglieri regionali. Riprenderanno fiato le coalizioni più forti e strutturate, che in qualche misura riusciranno a contenere l'emorragia . Grillo sarà sonoramente ridimensionato perché avrà vinto il campionato dell'autolesionismo.
.. E la Sardegna ? e i Sardi ? esprimeranno la classe dirigente politica che si meritano.
Di chi sarà la responsabilità? Di tutti, certo, ma di alcuni in particolare. Cioè di quanti, anteponendo i propri interessi di parte a quelli generali, non vogliono capire che paradossalmente la legge elettorale imbrogliona attuale consentirebbe alle formazioni identitarie ed indipendentiste di VINCERE le elezioni se soltanto si avesse l'intelligenza di presentarsi UNITI in una sola coalizione, pur mantenendo all'interno di questa ciascuno la propria identità. E non parlo soltanto di quanti decidono di star fuori da Polo, parlo anche di quanti, all'interno del Polo, ritengono sufficiente e soddisfacente creare le condizioni (teoriche) per raggiungere il 10 %, trovando all'interno di questa prospettiva il proprio appagamento come forza politica o come candidati, ed in virtù di questo non cercano e non hanno cercato con tutte le forze di costruire i ponti necessari per consentire a tutti di incontrarsi.
E la Sardegna, e i Sardi ? la previsione più ragionevole, purtroppo, è che prolungherà ancora lo stato attuale di coma economico, politico e sociale dal quale non è detto che si risveglierà.
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agostino