E' vero: troppi "liderismi" nel mondo identitario.

Domenica, 05 Gennaio 2014. di Franco Branca - Casa Sardegna Numero di letture: 2663

E' vero: troppi

Casa Sardegna ha lavorato, con umiltà e tenacia (nel silenzio stampa) a costruire una Coalizione che comprendesse tutte le varie anime del mondo identitario. Ci siamo riusciti in parte, collaborando al processo di aggregazione di tutte le forze, che a quell'obbiettivo credono davvero, nella Coalizione del Popolo Sardo.

Apparentemente, gli avversari più forti che abbiamo incontrato nel nostro cammino sono alcune idee: quella che si può ragionare soltanto se si è indipendentisti e quella che prima si è di sinistra e solo in seconda battuta si è sardi. Ma queste idee hanno in gran parte dissimulato un coacervo di piccoli interessi alla sopravivenza nello scenario politico di gruppi e gruppetti che pervicacemente antepongono sé stessi ad ogni altra esigenza. La politica, purtroppo, è anche questo.

Questi gruppi e gruppetti, che pretendono di rappresentare il POPOLO anche se spesso non hanno neppure la capacità di raccogliere le firme necessarie a presentare le liste elettorali, in gran parte si raccolgono attorno ad alcuni pseudo leader di condominio che sinora sono stati capaci soltanto di dividersi tra di loro sul nulla e che oggi hanno come unico obbiettivo quello di essere eletti consiglieri regionali per gratificare la propria boria e presunzione. Tra questi, in prima linea, Progres e la Murgia, e i miei amici RossoMori. Tutti porteranno con sé la responsabilità di non aver saputo cogliere un'opportunità rara come quella offerta – paradossalmente - da questo imbroglio di legge elettorale.

Ma per cambiare la Sardegna dobbiamo avere il coraggio di fare davvero punto e a capo.
Nei decenni passati tutti, eccetto sparuti drappelli di sognatori idealisti ininfluenti sulla scena politica, siamo stati partecipi, in un modo o nell'altro e ciascuno alla sua scala, di scelte riferibili a decisioni esterne all'isola che sono passate attraverso i partiti italiani e le loro agenzie locali.
Quanto sta accadendo nel PD oggi non è che una conferma di queste logiche, che antepongono alle scelte dei locali quelle del PARTITO. E purtroppo di questa logica sono vittime anche tutti coloro che si illudono di poter caratterizzare in modo variamente identitario lo schieramento di centrosinistra.

Nel centrodestra il giochino è ancora più evidente: cavalcando i comitati Zona Franca, Cappellacci usa la bandiera dei Quattro Mori come mantello per coprire una navigazione a vista senza prospettiva strategica ed intorno a lui si ricompattano consorterie accomunate soltanto dall'esigenza di conservare il potere per salvare gli interessi degli amici.

C'è un'alternativa credibile ? Si,quella della Coalizione del Popolo Sardo. Questa coalizione non nasce dal nulla ma da un lavoro di oltre un anno. Le forze che hanno lealmente partecipato al lavoro della sua costruzione sono tante (anche se non tutte hanno deciso di starci dentro sino in fondo) come Casa Sardegna, Fortza Paris, Movimento Amministratori Socialisti, Soberania, Comitati degli Artigiani e Comitati Zona Franca e un grande numero di Indipendentisti liberi. A questi si è aggiunto Unidos, dopo aver deciso di tagliare ogni rapporto di dipendenza da centri italiani.

La politica, diceva Nenni, è l'arte del possibile, e questa competizione elettorale non è una passeggiata in campagna. Pertanto, sulla base di un'analisi e di un programma condivisi, e ciascuno rinunciando a qualcosa, la Coalizione ha deciso di presentare Mauro Pili come candidato Presidente: non solo perché ha rotto in modo irreversibile con le vecchie appartenenze ma perché, tra quelli possibili, è la persona capace di ottenere maggiore consenso elettorale. Può darsi che non sia il meglio, ma spesso il meglio – come in questo caso - è nemico del bene.

Commenti (1)

  • Eliza Doolittle

    Eliza Doolittle

    13 Gennaio 2014 at 12:48 |
    Sì, sì, tutto molto bello. Ma appoggiare un candidato ridicolo come Mauro Pili squalifica a prescindere qualsiasi buona intenzione.

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